Intesa Unipg-Fondazione per la ricerca sul diabete

Estratto da articolo ANSA del 01/02/2023

https://www.ansa.it/umbria/notizie/2023/02/01/intesa-unipg-fondazione-per-la-ricerca-sul-diabete_4ed36faa-298d-4d47-a2e6-1fc2462b83d1.html

(ANSA) – PERUGIA, 01 FEB – L’Università degli studi di Perugia e la Fondazione per la ricerca sul diabete Ets (Drf), afferente a Confindustria Perugia e presieduta dal Prof. Riccardo Calafiore, hanno stipulato un protocollo d’intesa articolato, della durata di cinque anni, rinnovabili, approvato dal senato accademico dell’ateneo e dal comitato esecutivo della Drf.

Il protocollo vedrà i due enti impegnati a lavorare sulla ricerca scientifica in campo diabetologico, con la specifica finalità di sviluppare modelli innovativi di terapia radicale, su base cellulare e molecolare, del diabete mellito di tipo 1 (insulino-dipendente).

Sebbene già in passato le due istituzioni avessero sottoscritto piani di collaborazione, in questa circostanza – spiega l’ateneo -si tratta di un’alleanza strutturale e ben codificata dal protocollo, con la partecipazione diretta dei membri istituzionali delle due parti alla implementazione di una ricerca iniziata da 40 nel laboratorio per i trapianti cellulari endocrini ed organi bioibridi (Liceob) dell’Università di Perugia, che fu fondato nel 1987 da Calafiore che si avvale di collaborazioni e supporti internazionali. L’alleanza aspira ad integrare una struttura consortile che vedrà riunite forze accademiche ed industriali, nazionali ed internazionali, associazioni come Aild (Associazione italiana Lions per il diabete) e Fondazioni, già membri fondatori della Drf, per il potenziamento delle risorse finanziarie da destinare alla ricerca verso il perseguimento dell’obiettivo finale, che resta la cura radicale della malattia diabetica di tipo 1.

“Un orizzonte strategico tanto ambizioso – sottolinea una nota dell’Università degli studi di Perugia – deve poter contare su un’alleanza strutturale tra Drf e Università, quest’ultima in grado di coordinare il ‘know-how’ dei ricercatori coinvolti verso la futura, auspicabile applicazione clinica dei prodotti terapeutici in corso di attuale sperimentazione, con passaggi istituzionali presso le Agenzie sanitarie regolatorie italiane (Aifa) ed europee (Ema)“. (ANSA).

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